Un
lavoro di litostratigrafia che cercò
di creare un linguaggio comune tra tutti i
geologi siciliani o che in Sicilia lavoravano
è stato quello di Paolo Schmidt
di Friedberg. Spinto dal lavoro di ricerca
petrolifera che negli anni ’50 e ’60
in Sicilia trovò il suo acme, Schmidt
di Friedberg per il Gruppo Montecatini,
cercò di unificare i molti nomi adoperati
indifferentemente per gli stessi affioramenti
rocciosi (stessa età e paleoambiente
di formazione), presenti in più parti
della Sicilia e progenitori di diffusa confusione
interpretativa.
Applicando le norme dell’American Commission
on Stratigraphic Nomenclature 1961, venne
così creata una suddivisione litostratigrafica
per la Sicilia (ad eccezione del S.E. dell’Isola
messa a punto da Rigo Barberi 1959
per la Gulf Italia), che portò all’abbandono
di molti termini tradizionali con anche la
creazione di nuovi, più semplificativi
e annoveranti della possibilità di
avere un riscontro oggettivo nel terreno per
consentire più facili confronti con
i futuri ricercatori.
Benché l’Autore esprimesse le
molteplici difficoltà e lacune ancora
presenti nel Suo lavoro e confidasse nelle
nuove ricerche per migliorane l’utilizzo,
di fatto ancora oggi il nome di molte formazioni
a noi note provengono dalla distribuzione
semplificata e schematica di Schmidt di
Friedberg; una di queste è appunto
la “nostra” Formazione Caltavuturo.