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Le Madonie devono gran parte della loro attuale
struttura, ad eventi tettonici che hanno fatto
si che sedimenti di mare aperto come i Trubi
si ritrovino a quote prossime ai 1600 metri
di altitudine. Questo comporta che dopo il Pliocene
inferiore i sollevamenti della catena siano
stati prossimi ai 2 Km.
La bellezza geomorfologica del Geopark madonita
è dovuta appunto a tali dislocazioni
e nella zona di Isnello se ne possono vedere
bene gli effetti. Vallone Chiuso è circondato
dalle Dolomie di Isnello; si tratta di dolomie
massive, vacuolari e farinose, con stratificazione
a volte indistinta ed una età attribuibile
al Trias sup. – Lias inf..
Dentro il vallone affiorano quei sedimenti noti
in letteratura come Formazione Gratteri, ovvero
argille marnose, marne di colore giallastro
con calcilutiti alternate a biocalcareniti passanti
verso l’alto ad arenarie calcaree spesso
gradate e laminate caratteristica di torbiditi
riferibili all’Eocene sup. – Oligocene,
in cui si possono trovare biolititi algali e
calciruditi coralgali.
Discordante sulla Fm. Gratteri si ritrovano
arenarie fini e peliti marnose con numerose
inclusioni di noduli ferromanganesiferi indicati
in letteratura come depositi del Flysch Numidico
(Argille di Portella Colla), con età
Oligocene superiore – Miocene inferiore.
Per raggiungere i luoghi, da Isnello lungo la
strada che porta al canile municipale si giunge
ad una trazzera che consente una bella passeggiata;
un luogo unico dove l’atmosfera rimanda
a catene montuose più conosciute a latitudini
settentrionali.
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