Spesso
i geositi, intesi come monumenti della natura,
se non possiedono eclatanti dimensioni volumetriche
difficilmente saltano all’occhio del
visitatore non specialista, ma la qualità
di un affioramento roccioso come quello che
stiamo segnalando ha altresì un intrinseca
bellezza a valore di quanto scientificamente
rappresenta, seppur esso di limitate estensioni
areali.
San Mauro Castelverde, come Pollina del resto,
è edificato su rocce appartenenti al
Flysch Numidico, una formazione geologica
che bene rappresenta i processi deformativi
avvenuti nell’Oligo-Miocene a motivo
dell’avvicinamento della zolla africana
con quella euroasiatica.
Si tratta essenzialmente di sedimenti riferibili
a correnti di torbida sottomarine probabilmente
innescati da grossi eventi sismici e le rocce
ottenute dai processi diagenetici possiedono
un caratteristico color tabacco oltre che
una litologia silico-clastica spesso ben stratificata.
Le Madonie hanno subito la maggior parte del
loro processo di sollevamento dai fondali
marini nel periodo post-Pliocenico inferiore/Peistocenico
e a conferma di come le rocce madonite abbiano
subito grossi processi deformativi vi è
questo piccolo geosito, posto sotto S. Mauro,
lungo la S.P. che si muove verso Pollina che
vi consigliamo di visitare.